Tetti Blu-Il Clochard

Vivo sotto i tetti blu spioventi,
a contare le luci
che non posso toccare.

Lui invece sta giù,
la schiena contro il selciato freddo,
la vita intrecciata
ai passi indifferenti.
Chi era prima?
Un poeta di Montmartre,
un panettiere all’alba,
un giornalista,
un parrucchiere?

Non importa.
Stiamo entrambi fermi,
eppure in viaggio
a studiare i volti,
i cappotti
che sfilano
sul boulevard.
Tendiamo la mano
non per chiedere
ma per sentire il calore
di chi ancora si ferma.

Siamo precari,
come i gargoyles di Notre-Dame,
ma abbiamo negli occhi
quella meraviglia insensata
che trema sulla Senna
si arrampica sulla Tour Eiffel
si perde tra i vetri del Louvre.

Viviamo di dettagli
un bambino che ride
il profumo dei croissants
una sigaretta che brucia lenta.
E il cuore batte forte,
perché anche qui
nella miseria dell’esistenza
c’è ancora spazio
per la gioia infinita.